La saga per antonomasia. Nessuno degno della nostra attenzione può non aver letto i 7 capolavori della zia Jo. Siamo venuti grandi a pane e Potter da queste parti, e pure il conto corrente ne risente per star dietro a tutto il merchandising. A parte questo la saga si basa sulla dualità tra il bene e il male, ma in modo mai banale. Non è tutto nero o bianco come nella vita. L'amicizia e l'amore sono i pilastri su cui tutto gira.

Se vuoi diventare Regista o vuoi semplicemente una persona migliore devi leggere questo capolavoro!

VANGELO PER CINEFILI

Baricco o lo si ama o lo si odia, qualcuno lo taccia di essere pedante e prolisso, mentre i suoi ammiratori lo considerano un poeta. Se vi piace il suo stile, Novecento è di certo il libro che dovete leggere per provare a cambiare prospettiva di vita. Perché essere nati in mare è un conto, ma scendere dalla nave e vedere il mare dalla terra è tutt’altra storia.

Chi non conosce il Grande Fratello? L’occhio che tutto vede, lo spauracchio di una società ipercontrollata e senza alcun concetto di privacy. Ma, se questo è tutto quello che ricordate su 1984, urge considerare di leggerlo o rileggerlo da capo, perché il libro è fitto di situazioni straordinariamente attuali e, se pensate che la distopia non ci raggiungerà solo perché non siamo costretti a vestire tute da metalmeccanico, pensate che le tute da ginnastica sono state inventate solo vent’anni dopo la prima edizione del libro.

Orwell aveva previsto molte cose, tranne forse l’elastan.

Ogni tanto c’è bisogno di qualcuno che si sporchi le mani e ci permetta di vivere esperienze da bassifondi senza correre in realtà alcun pericolo. Dopo averci regalato Trainspotting, Welsh ci rimette in contatto con l’Inghilterra più cruda, frenetica e vera che possiamo immaginare. Lo scenario non è né edulcorato né esacerbato, è semplicemente reale e, proprio come la realtà, ci ferisce ma prosegue il suo corso, qualsiasi cosa accada. Sarebbe bello leggerlo in originale per cogliere tutti gli intenti dell’autore, fatelo se ne avete l’ardire.

Non me ne vogliano i fan di Bukowski, ma Reyes è come sarebbe il Capitano se lasciasse perdere la vetusta alterigia che ammorba i suoi scritti per far spazio a un’ironia più fresca, meno rancorosa, ma ugualmente arrabbiata e cinica. Non è una lettura impegnativa, ma se non avete troppi scrupoli verso il genere umano e una bontà d’animo non proprio accentuata (come i membri next), andrete molto d’accordo con l’egocentrico protagonista dell’opera